{FISH.TANK} COLLECTIVE.EXHIBITION

Presso la Galleria B5 in Via Bertani 5, Roma, il giorno 8 ottobre, si svolgerà la prima esposizione del collettivo {Fish.Tank}.

I partecipanti alla mostra sono:

Giovanni Antignano (www.selfish.it)
Carola Ghilardi (www.carolaghilardi.com)
Bruno Savona (www.adabsurdum.org)
Fernanda Veron ( - - )
Zaelia Bishop (www.zaeliabishop.com)

Aprirà l'evento Marco Parente, che con l'occasione, presenta il suo nuovo disco "neve ridens". Marco interagirà, durante la sua performance, "suonando" le immagini che Giovanni Antignano manipolerà dal vivo.

Apertura 17.30

Dall'8 al 18 ottobre 2005

per informazioni : info@fish-tank.org / www.fish-tank.org

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Le mirabolanti imprese del pesce carro armato

Giovanni Antignano – Carola Ghilardi, Bruno Savona, Fernanda Veron e Zaelia Bishop
Opera Caffè Via della Scala 43 - 00153 Roma
Tel: +39 339 8467653
Info: www.micoldiveroli.com - micoldv@hotmail.com
orario: dal martedì alla domenica 18:00 – 02:00
Biglietti: Ingresso libero
Vernissage: 22 Ottobre ore 20:00
Fino al 10 novembre 2005


a cura di Micol di Veroli

Sabato 22 Ottobre si inaugura all'Opera Caffè "Le mirabolanti imprese del pesce carro armato", mostra collettiva di Giovanni Antignano, Carola Ghilardi, Bruno Savona, Fernanda Veron e Zaelia Bishop a cura di Micol Di Veroli. I cinque artisti riunitisi per la prima volta nel 2003 sono fondatori del collettivo Fish Tank, laboratorio attivo il cui obiettivo pricipale è la sperimentazione artistica, il loro campo di ricerca abbraccia discipline quali video-art, digital art, illustrazione ed altri progetti nati da improvvise seduzioni.Nel coso della mostra verranno presentate nove opere pittoriche e mixed multimedia affiancate da quattro short video. Le composizioni rappresentano un ideale raccordo tra il mondo dell'arte e quello della meraviglia fiabesca e sognante.Le storie narrate dai cinque artisti sono all'insegna della farsa, del melodramma e del paradossale approccio ad una realtà che trova la sua chiave di volta nella figurazione dell'anormalità della vita stessa. La carica visionaria delle immagini in mostra ci riconduce al periodo rosa di Pablo Picasso con i suoi saltimbanchi ed acrobati, ai sognanti voli di Marc Chagall, agli assurdi ma terribilmente reali Freaks di Tod Browning e alle tenui sfumature di Federico Fellini. Le opere presentate si muovono nell'ambito di una dialettica costante tra un immaginario sfrenato, spesso delirante, ed un agrodolce sentore di fiction/non-fiction rappresentato dalla necessità di ritrarre i soggetti e le forme come prolungamento e compimento di un'esperienza personale intensamente vissuta. Un volto sfigurato od un corpo sproporzionato traducono nell'evidenza delle immagini la sotterranea angoscia di frammentazione dell'identità.