G.I.U.D.A. > LA GEOGRAFIA

Giuda indaga il tradimento delle immagini. Lo fa con animo dark, ma ottimista. C’è nel tradimento un aspetto sotteso, importante, non negativo: il suo denunciare la possibilità dell’interpretazione soggettiva, del segno che restituisce una realtà che è rimasta fino ad allora inesplorata. Nella radice di tradire c’è nche il significato di tramandare. Giuda si pone come obiettivo implicito il denunciare attraverso la propria esistenza che resiste alla targettizzazione, al prodotto, al merchandising, al mercato, alla distribuzione,e a molte altre cose, la posizione di privilegio che nel tradimento ha il disegno. Un tradimento che fa buon uso della mano di chi lo guida: in opposizione alla falsificazione ipocrita della fotografia o del reportage che non ammettono, se non indirettamente, la propria limitata visuale, la rappresentazione disegnata si costituisce innanzi ai giudici della credibilità dichiara con innocenza l’autore della nuova cosa, il disegno.

Che è una cosa. Ma è anche altro.

Cos’e questa rivista, che fa della figurazione narrativa la propria materia di lavoro, si oppone con intransigenza e candore al format. È affascinata dalla geografia, dal suo essere la mappa concettuale di un territorio che racconta storie. La Geografia, materia non a caso scomparsa dalle aule di scuola, perché intimamente sovversiva, nel suo essere un magma di tanti saperi, storia, economia, tradizioni popolari, scienze e soprattutto disegno.

Giuda si innamora di mappe dimenticate, che rappresentano a loro volta cumuli di storie sotterrate (non a caso il primo numero saccheggia il cimitero di Montparnasse, ricostruendo una sequenza narrativa di microritratti degli illustri ospiti di questo quadrato di Parigi) senza però ammalarsi di necrofilia. È più una sorta di rivolta contro l’astrazione, la piccola sensazione, il narcisismo ombelicale, che a tratti occupa molta della produzione disegnata europea. Nella ricerca di confini nuovi da esplorare attraverso il disegno, conta il mosaico collettivo che nasce da una rivista che vede operare un gruppo fisso di disegnatori e un ospite, su un terreno comune, uscendo dalla gabbia della storia autoconclusiva, o a puntate, ma che indaga dove il genere nuovo e incandescente della nona arte può arrivare. Un tentativo indagatore sui processi memoriali nella costruzione di sequenze. Una cosa ben diversa dalla costruzione della sequenza narrativa tradizionale. La memoria non opera in senso lineare, concatenando in modo logico e comprensibile gli eventi, tra un prima e un dopo.

Giuda segue un movimento territoriale, ma anche il movimento centrifugo del processo di appropriazione della memoria. Il numero 2 della rivista si incaponirà sulla confraternita dei preraffaelliti, un movimento a più riprese osteggiato dalla critica d’arte, eppure ampiamente recepito nello stile (anche se non nella sostanza) da molta figurazione di genere, tra cui quella delle carte gioco o del fantasy in generale. La confraternita ispira i disegnatori di Giuda per l’aura cospiratoria che ne caratterizzò la prima parte della loro storia, ma anche per la vocazione di bricoleur, intesa in senso lato, dell’Art & Crafts, per la forte sensibilità etica e politica, che non semplifica forme, il simbolismo spinto, l’attenzione costante per l’estetica. Perché spesso tra etica ed estetica sembra frapporsi una voragine precipitosa, quella dell’antitesi. Ovvero, se c’è etica e politica, scompare l’attenzione estetica. Mentre per i preraffaelliti, così come per il gruppo di Giuda, non c’è una senza l’altra. Non a caso Borges, che terminava Finzioni con Tre versioni di Giuda, evoca il lavoro di Dante Gabriel Rossetti come ultimo di una catena di pensieri e lo sintetizza con la frase disse con musica memorabile.

Il visionario cieco argentino considerava il futuro irrevocabile, ma non così il passato, giacchè ogni volta che ricordiamo qualcosa la modifichiamo per povertà e ricchezza della nostra memoria, secondo come la si voglia vedere. E la visione non ha sempre bisogno della retina, anche se Giuda si impegna nello sviluppo di questa parte del corpo umano. (Elettra Stamboulis).

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Collettiva della rivista Giuda
5 febbraio - 27 marzo 2011
Spazio Meme
, Via G. Bruno 4, Carpi (MO)
Orari:
tutti i g i orni dalle 17 alle 20, ad esclusione del martedì, sabato anche la mattina dalle 9.30 alle 13
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I Rossetti a fumetti
Mostra delle tavole originali del 2° numero dedicato ai Preraffaelliti

dal 18 dicembre 2010 al 7 gennaio 2011 al Museo Archeologico, Palazzo d’Avalos di Vasto.
Inaugurazione e incontro sabato 18 dicembre alle ore 19:30.
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Bartleby
mercoledì 3 novembre alle ore 19.00 presso gli spazi di Bartleby a Bologna in via San Petronio Vecchio 30/A , Gianluca Costantini, Elettra Stambuolis e Marco Lobietti presentano il secondo numero della rivista G.I.U.D.A.
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Libreria Minimum Fax
via della Lungaretta, 90/e – Roma
dal 20 ottobre al 13 novembre 2010
"Un sogno preraffaellita"
Mostra delle tavole originali del 2° numero di G.I.U.D.A. e dialogo sul tradimento delle immagini con Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis
Inaugurazione e incontro mercoledì 20 ottobre, ore 21.00
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Festival Internazionale Ferrara
(evento collaterale)
mostra delle tavole originali del 2° numero dedicato ai Preraffaelliti
inaugurazione venerdì 1 ottobre, 20.30

Circolo Arci Zuni arte contemporanea
via Ragno 15 – Ferrara
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IndIdee, Festival Editoria Indipendente
presso lo spazio Zooven, alla Festa provinciale del PD di Modena
domenica 5 settembre 2010

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G.I.U.D.A. "Prima che bruci Milano"
dall’8 al 16 giugno 2010
inaugurazione martedì 8 giugno ore 18.30

LIMITED no art gallery
Via Porpora n.148 Milano
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CRACK - Festival Internazionale di Fumetto, Arte disegnata e stampata
C.S.O.A. Forte Prenestino, Via Federico Delpino Centocelle, Roma
dal 16 al 20 giugno 2010
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BIRRA, Bagarre Internazionale Riviste Alternative
Bartleby, via San Petronio Vecchio 30/A, Bologna
dal 12 al 13 giugno 2010
Info

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Prima che bruci Milano, mostra
inaugurazione martedì 8 giugno ore 18.30
c/o Limited No Art Gallery, Via Porpora n.148 Milano
dal 8 al 16 giugno 2010
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G.I.U.D.A. "Quella che vedrete è una storia vera"
dal 29 maggio al 6 giugno 2010
nel contesto della Borsa del Turismo 100 Città d’Arte
inaugurazione sabato 29 maggio ore 18.00
a cura di Associazione Mirada e Bronson Produzioni
FARGO Cafè
Angolo Via Girolamo Rossi/Vicolo Padenna Ravenna
Orari: tutti i giorni dalle 08 alle 02

Dopo la mostra di aprile 2010 presso il Castel Sant’Elmo di Napoli, G.I.U.D.A. torna con una nuova installazione realizzata in occasione della Borsa del Turismo 100 Città d’Arte di Ravenna. Non solo le tavole originali del primo numero di G.I.U.D.A., ma anche suoni e visioni dagli ospiti del cimitero di montparnasse in un allestimento di gusto sepolcrale.

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G.I.U.D.A. Del buon uso del tradimento
Armin Barducci, Nina Bunjevac, Gianluca Costantini, Ciro Fanelli, Rocco Lombardi, Angelo Mennillo, Alice Socal, Elettra Stamboulis
Castel SantElmo Ambulacri, Napoli
30 aprile - 2 maggio 2010