INTERVISTA A TY BENNET

(a cura di Claudio Parentela)

Qualcosa di te…quello che vuoi…

Faccio sempre cose con la mente,e qualche volta la cosa che faccio ha una mente sua propria. Faccio dipinti da 25 anni e voglio sempre fare meglio.

Come descriveresti la tua arte a chi non può vederla?

Direi che prende quello che è più alto e quello che è più basso in te e lascia che le due cose si compenetrino. Fa si che il più alto violenti il più basso. E’ arte psicologica, che quando diventa reale, cioè quando tu vieni messo da parte, è allora che il contenuto emerge. Devi guardare dentro te per trovarla. Qualcosa che non vuoi vedere e qualcosa che vuoi vedere più di ogni altra cosa.

Ora cosa stai facendo…I tuoi progetti al momento…

Sto lavorando ad una rivista sulle tendenze sessuali. Sto facendo un sacco di disegni a matita e con l’inchiostro.

Da dove vengono le tue ispirazioni?

Mi vengono di notte, tardi, volano nell’aria e penetrano nella mia testa. Il loro arrivo è sempre una sorpresa .

I tuoi prossimi progetti…?

Dipingere trappole invisibili nell’aria con le dita.

Quale altro talento vorresti avere?

Soffrire il più grande dolore.

Dove hai esposto i tuoi lavori?

Arizona, Los Angeles, San Diego.

Hai collaborato o collabori con riviste, zines, o altro…?

No.

Libri preferiti?

Finnegans Wake, Index, The Shoemaker.

Quali materiali usi per le tue creazioni?

Quasi sempre colori acrilici, pittura per pareti, mi piacciono cose semplici. Carta e matita, ecc…roba che trovo nel viale.

Ci sono colori, forme che ti attraggono e che usi di più?

La croce, la svastica, il triangolo, il cerchio.

Secondo te oggi quanto è importante per un’artista l’autopromozione?

Non ne sono certo, ma credo che quando un artista è pronto le cose accadono da sole.

Di cosa hai più paura?
Del mio inconscio. Diventare responsabile responsabile di altre cose oltre che dell’arte.

Musica che ti piace e che ascolti…
Whitehouse, Flipper, The Crows Outside My Window, Nurse With Wound.

Un messaggio per i lettori…

Farsi da soli le proprie regole nel fare arte. Scavare nel proprio dolore, nella propria sofferenza, nel proprio essere. Conoscere se stessi. Fai quello che diavolo vuoi, crea la tua realtà, reinventati ogni giorno. Non avere timore del giudizio altrui, stanno tutti solo dormendo. Abbraccia l’ombra, abbandona le droghe, qualsiasi cosa che ti fa soffrire va bene per la tua arte.

I tuoi contatti…e-mail…links…

ty@sideburn.com
http://www.helpmeat.com
TY Bennet
3302 Hollowtree dr.Oceanside,
CA.92054