CONFUSION IS NEXT

"Effetto farfalla": Pescara Electronic Artists Meeting 2004.
(di Marco Antonini)

L'anteprima del PEAM di quest'anno, "Effetto Farfalla", nei locali del museo laboratorio di Cittá S.Angelo (PE) a cura di Francesa Colasante (e tuttora in corso) si é rivelata un'ottima occasione per tastare il polso di questa giovane manifestazione, svoltasi come al solito tra mille difficoltá organizzative. La tempra degli organizzatori ha consentito al festival di raggruppare anche quest'anno un' interessante squadra di artisti, intervenuti con installazioni, contributi audio-video e performances (il calendario di queste ultime é disponibile sul sito della manifestazione). L'esposizione di Cittá S.Angelo é un'interessante piano-sequenza sui movimenti di una piccola selezione di artisti dalle vocazioni piuttosto eterogenee. Solo alcuni lavori emergono decisamente, dando il tono all'intera preview, che comunque rimane molto godibile e armonica. Uber alles, il progetto Vi-Con di Luca Bertini, che "presenta" in maniera incredibilmente azzeccata l'impresentabile: una coppia di innocui virus (creati da lui) in circolo per le reti di mezzo mondo, in cerca l'uno dell'altro. Al loro incontro i due virus ("Yazna" e "++") si fondono in una terza entitá dimostrando per la prima volta la loro presenza nel computer-ospite. Questa delicata metafora (rappresentata per mezzo di un video di minimalistica sensualitá + colonna sonora stile "sapore di mare" + mucchietti di scatole-da-medicinali con tanto di foglietto illustrativo della "posologia" e delle "controindicazioni" del prodotto) é un'opera tanto preziosa quanto impalpabile. La fantasia di Bertini si muove in un campo creativo del tutto ultra-terreno. La sua creativitá é sprezzante ed informata ed usa la tecnologia in modo puro, quasi religioso, riuscendo a scaldare il gelo dei codici di programmazione e delle abissali invisibilitá che tira in ballo attraverso un umorismo raffinato ed efficace. Vi-Con é un lavoro impressionante e sposta il discorso di Bertini dalle interazioni uomo-macchina dei suoi precedenti lavori alla creazione di un organismi autosufficienti e "simpatici". L'istallazione "Surplace" di Randomhaiku mi ha colpito per la sua capacitá di coinvolgere il pubblico e di agire a diversi livelli, creando in sostanza un intero "ambiente" attorno a sé. Pedalando su una bici da corsa, vera protagonista della scena, l'utente agisce direttamente sul ritmo e sulla resa sonora di alcuni video proiettati difronte a lui. La scelta dei video avviene attraverso appositi comandi posti sul manubrio, lo schermo principale ed uno schermo separato (nascosto all'utente) trasmettono immagini dell'affaticato ciclista. "Surplace" costruisce una serie di "aree di interesse" attraverso un invito all'interazione assai diretto e ludico, ma la componente visuale é tutt'altro che giocosa, e sembra voler tenere fede al nome del gruppo: piccoli, macabri video-haiku dalla forma e scansione sempre imprevedibile. Le immagini dell'utente sono sempre fuori sincrono e sembrano vivere di vita propria, partecipando alle azioni onscreen e divenendone parte integrante, prolungando la loro presenza in modo fantasmatico per lunghi secondi per poi scomparire definitivamente. Altro momento di grande interesse é stata la performance di apertura di OkNo. Cresciuti ed evolutisi in termini di potenza espressiva ed impatto sonoro, OkNo affidano al rumore bianco lunghi tratti di "narrazione", riuscendo tuttavia a mettere in piedi un castello di carte (figurine) solido e ben architettato, che incolla allo schermo la piccola folla accorsa a Cittá S.Angelo anche DOPO l'arrivo in tavola di vino, fave e prosciutto. Una bella performance, senza dubbio.

Il livello qualitativo del resto della mostra é piuttosto oscillante, ma se l'intento di base é dar voce alla diversitá, alla capacitá di adattamento di una scena internazionale che sta intraprendendo strade spesso divergenti a partire da presupposti ed influenze minime, tutto é consentito, tutto fa' gioco. L'interesse di questo evento verso gli aspetti transitori e le interpretazioni personali dei flussi comunicativi (in opposizione allo strapotere della comunicazione-persuasione) é, in definitiva, ampiamente onorato e, anche quest'anno, ció che colpisce maggiormente é l'incredibile sforzo organizzativo alle spalle di una manifestazione internazionale piccola ma fiera e decisamente in grado di crescere ancora. "Confusion is Next" é stata la parola d'ordine nello sviluppo del rock d'avanguardia all'inizio degli anni ottanta, quell'attitudine era dettata dalla volontá di scollegare il discorso musicale dai propri modelli e dai troppi presunti padrini, riportando il suono alle radici fisiche della sua essenza e frammentando la scena in una miriade di derive autonome. Le molte interpretazioni di un Ars Electronica data per decrepita da troppi (ed invece decisamente dura a morire) viste in occasione di questa preview, dimostrano come anche la scena elettronica sia ormai innescata ad una serie infinita di indipendenze e autonomie espressive. Messe in moto da quel battito d'ali a cui il titolo allude e, almeno per ora, apparentemente inarrestabili.